Il Nord Sardegna come non l’avete mai visto! Un assaggio di #GalluraExperience

Servizio a cura di @alice__s di @igers_sassari

Se siete stati in Costa Smeralda, in realtà non siete stati in Sardegna. Ci siete andati però molto vicino: basta spostarsi di pochi chilometri dai ben noti Porto Cervo e Rotondo per addentrasi nella vera #GalluraExperience, che qui cercherò di raccontarvi.

Grande, maestosa, quasi perennemente sferzata dal maestrale che nel corso dei millenni le ha dato una conformazione geomorfologica unica, la Gallura è un’antica e ancora selvaggia sub regione della Sardegna settentrionale. Visitarla significa scoprire come qui tutto suoni diversamente: dalle rocce dai mille volti ai boschi millenari, dalla cucina alle tradizioni, dalle incantevoli spiagge alle innumerevoli attività che vi può offrire. Qui ogni cosa si carica di una ricchezza diversa, unica. Se ne rese conto anche Fabrizio De Andrè quando nel 1975 se ne innamorò follemente e ne fece la sua casa, trovando qui l’ispirazione per tante indimenticabili canzoni.

A metà maggio le community Instagramers della Sardegna, in collaborazione con il @Geovillage Sport Wellness & Convention Resort, hanno organizzato un social tour che aveva come base logistica la città di Olbia.

Antica capitale del Giudicato di Gallura, oggi punto d’accesso all’isola con il suo scalo marittimo e aereo, Olbia è un’affollata metà turistica grazie anche alle spettacolari spiagge che la circondano. Due le abbiamo viste subito grazie agli amici dell’@albuggy_rent con cui abbiamo fatto una divertentissima escursione verso le splendide spiagge cittadine di Pittulongu e Cala Sassari.

Sapevate che le spiagge della Gallura non sono bianchissime per caso? Il segreto è il granito, materiale costitutivo della zona che, eroso da vento e acqua, crea questi piccoli grandi angoli di paradiso. Come la spiaggia di Porto Istana, Capriccioli o la Cinta che abbiamo ammirato in altri momenti del tour.

Stesso discorso vale per la terra. Qui è fertile, sana e ideale per le coltivazioni di Vermentino, Cannonau, Cabernet, Merlot e Bovale. Ce lo spiega Daniela Pinna, proprietaria delle Tenute Olbios, enologa esperta e grande appassionata di vini. Grazie al disfacimento granitico che caratterizza i suoi 60 ettari di terreno, la vite trova il substrato ideale per esprimere profumi e corposità eccezionali. Ne sono la prova eclatante Lupus in Fabula, In Vino Veritas, Nessuno, Bisso e Cavè: vini speciali, prodotti solo con tecniche tradizionali, biologiche, certificati vegani, ma soprattutto frutto della passione e dell’amore di chi ha scelto di produrre vino non solo come business, ma come scelta di vita.

Altra particolarità di questa terra unica è il suo essere ancora selvaggia, a tratti anche aspra e azzardata. Non per niente le sue maestose rocce sono state scelte per il raduno nazionale di bouldering o “sassismo”, specialità dell’arrampicata che prevede la scalata di massi fino a 7 metri di altezza, a mani nude e senza corde. Luogo decretato, il Parco delle Tre Cime a Luogosanto, piccolo paese a 321 metri sul livello del mare, da cui però dista solo 15 km. Nel suo territorio un’infinità di meraviglie da scoprire: 22 chiesette campestri disseminate tra i monti, l’Eremo di San Trano, il Castello di Balaiana con l’antica cappella palatina di San Leonardo, la Basilica Minore dedicata alla Madonna Regina di Gallura che vanta una Porta Santa. E poi tombe megalitiche, villaggi nuragici, fonti, fontane e numerosi e pittoreschi “stazzi”, le antiche fattorie di auto sostentamento oggi riqualificate in b&b, agriturismi o abitazioni private. Metteteci poi scoprire questi tesori insieme ad una delle migliori guide della Sardegna e capirete l’entusiasmo di tutti i partecipanti anche nell’affrontare i 425 gradini all’ora di punta con 30 gradi all’ombra. Meno male soffiava un bel maestralino. Lui è Telemaco Murgia di @mediterraneaadventure che insieme ad Alessandro Abis di @followthesunsardinia, ci ha accompagnato per questo territorio, mostrandoci perle al di fuori dei soliti circuiti turistici e incantandoci con storie e aneddoti eccezionali.

Una per tutti ve la voglio raccontare: si chiama Quercus Suber L., ma tutti la conoscono come la Sughera di Crisciuleddu. Non se ne conosce l’effettiva età, anche se l’età alle signore non si chiede, ma visti i suoi quasi 4 metri di circonferenza e i 20 di altezza, di primavere ne dovrebbe aver viste a centinaia. Iscritta nell’elenco delle piante monumentali d’Italia, riesce ancora a produrre una corteccia spessa e robusta che viene estratta nei mesi estivi, ogni 10 anni circa. Ma non ditelo a nessuno, prima era un maschio! Eh già, perché questi alberi sempreverdi, tipicamente mediterranei, nascono e producono, fino ai 25-30 anni, il sughero maschio o sugherone (buono quasi a nulla!). Dopo la prima decortica o “demaschiatura”, la pianta ricrea il nuovo rivestimento, il sughero femmina o gentile, quello che si usa per produrre i tappi da vino rosso, quelli migliori.

A raccontarci come si producono è stato il giovane Giovanni Pasella dell’@artigianatopasella, realtà nata nel 1894 nella patria del sughero, a Calangianus, dal bisnonno e che oggi vanta 15 punti vendita in tutta la Gallura. L’abbiamo incontrato all’Hotel Parco degli Ulivi di Arzachena dove abbiamo trascorso un pomeriggio all’insegna del #creatoadarteSardegna, scoprendo con grande stupore che una bottiglia di vino su 10 al mondo è chiusa con un tappo sardo, che il 95% del sughero prodotto in Italia proviene dalla Sardegna e che un buon tappo 100% sughero costa tanto, da 1 a 5 euro.

A fare da culla per questi intensi giorni a zonzo per la Gallura è stato, dicevamo, il @Geovillage Sport Wellness & Convention Resort. Questo ampio complesso alberghiero alle porte di Olbia comprende ben 24 ettari in cui sono distribuiti piscine, campi da tennis, calcio, basket, volley, sale congressi, SPA, parchi e giardini. Punta di diamante il “Geopalace”, uno spazio polivalente di 2600 metri quadri, che a seconda dell’allestimento può ospitare fino a 3000 spettatori e che risulta tra le strutture indoor più importanti della Sardegna.

Per non parlare dei ristoranti che ci hanno coccolati con prelibatezze degne della miglior #Sardegnaintavola: al “Molara” dello Chef Germano Orrù siamo stati viziati con elaborati e gustosi piatti tipici della tradizione, così come al ristorante “Sa Mesa”, aperto tutto l’anno alla guida dello Chef Manolo Leoni, dove abbiamo anche assistito alla preparazione dei “chiusoni”, i tipici gnocchi galluresi.

 

 

Che dire, la #GalluraExperience ci ha davvero stupiti con i suoi incredibili paesaggi, con le sue affascinanti scoperte e le sue avventure inaspettate. Tutte queste attività, (e moltissime altre ovunque in Sardegna), sono da chiunque replicabili grazie a @treat_emotions, un nuovo ed innovativo eCommerce made in Sardinia che offre escursioni, servizi e attività certificate senza intermediari, direttamente all’utente finale.

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